Grazie ad un ottimo ed esauriente articolo di Marco Saraceno, negli ultimi mesi ho cercato di informarmi sui sistemi di localizzazione satellitare per chi, come il sottoscritto, si trova a fare escursioni montane in aree dove la rete cellulare è assente.
Ho pensato che fosse il miglior sistema di assicurazione sulla vita.
Chiariamo subito un punto fondamentale: per utilizzare il cellulare ai fini di una chiamata o sms di soccorso è necessario avere copertura, seppur minima, di un qualsiasi operatore telefonico – se la copertura, pur minima, manca in toto, il nostro telefono è un conglomerato di plastica ed elettronica inutilizzabile.
Il mercato propone vari strumenti utili all’invio di un SOS, basati su varie tecnologie. Alcuni di questi sono ingombranti, nati per utilizzi differenti (vedi nautica o aeromobili) altri invece sono di dimensioni portatili e pesi contenuti , ideali per essere portati con sé nello zaino.
Per poter trasmettere la posizione geografica assieme alla richiesta di soccorso tutti i sistemi moderni includono un ricevitore satellitare.
Negli ultimi anni, grazie alla riduzione dei costi e delle dimensioni, moltissimi device di uso comune sono provvisti di chip GPS al loro interno che, grazie alla triangolazione di 2 o più satelliti, permettono di individuare il punto geografico in cui si trova l’utilizzatore.
In ambiente outdoor, in caso di incidente, può venire molto utile avere a disposizione uno strumento simile.
Principi di funzionamento
In linea generale tutti gli strumenti di seguito trattati funzionano allo stesso modo: l’utente in caso di emergenza preme un bottone o tira una leva e “lui”, una volta ottenuta la posizione geografica, invia un segnale di richiesta di aiuto (messaggio di “distress“) alla centrale operativa che a sua volta allerta i soccorsi organizzati (ad esempio il Soccorso Alpino).
La trasmissione della richiesta di aiuto può avvenire in tre differenti modi: trasmissione via Radio, trasmissione tramite satellite (GPS) o via rete cellulare.
Mi occuperò qui della richiesta di soccorso tramite trasmissione del segnale di soccorso via GPS satellitare.
La trasmissione del segnale avviene via satellite, ovvero il dispositivo, oltre a ricevere il segnale dal satellite è provvisto di un trasmettitore che invia la posizione e la richiesta di soccorso al satellite e questo la inoltra alla centrale operativa.
Pro
Copertura globale mondiale (o quasi)
Consumo energia / lunga durata della batteria
Contro
In alcuni casi costo di gestione mensile/annuale
Vediamo le 2 grandi famiglie dei dispositivi satellitari:
(1) Trasmettitori satellitari bidirezionali
I due principali contendenti in questa categoria sono:
Garmin inReach – https://explore.garmin.com/it-IT/inreach/
e
Spot Gen3 – www.findmespot.eu
Entrambi gli strumenti ottengono la posizione via satellite e permettono l’invio della richiesta di soccorso sempre via satellite. Il segnale viene inviato ad una centrale SAR GEOS attiva 24/7 la quale si occuperà di attivare il soccorso.
Entrambi i device permettono, oltre che l’invio di un SOS, anche l’invio di un messaggio predeterminato (definibile a piacere dal PC di casa) ad amici e/o parenti e/o social network al fine di far sapere che va tutto bene.
Inoltre entrambi i device permettono il live tracking della posizione dell’utilizzatore a fini di sicurezza e ludici.
La maggior differenza tra i due strumenti è riassumibile, a favore del Garmin inReach, (nelle sue due versioni) nella presenza di un display che permette:
l’utilizzo del dispositivo quale GPS per navigazione;
l’invio e la ricezione di messaggi personalizzati componibili dallo strumento o direttamente dalla tastiera dello smartphone collegato in BT all device.
Oltre al costo del device (spotgen circa 180€ e garmin inreach sui 300€, bisogna fare abbonamento che si aggira sui 160-200€ all’anno).
Vediamo ora il sistema dell’apparecchio che ho acquistato io:
(2) PLB
I PLB ( ovvero Personal Locator Beacon) sono una categoria di device nati appunto per l’invio di un segnale di soccorso in caso di emergenza. Il segnale viene inviato contestualmente tramite rete satellitare e via radio (su frequenza 406 MHz).
Il PLB va registrato presso COSPAS SARSAT della nazione di residenza.
La richiesta di soccorso inviata via satellite viene ricevuta da una stazione di ricezione (in Italia la responsabilità è della Guardia Costiera / Protezione Civile – http://www.cospas-sarsat-italy.it).
Questo tipo di device, nato soprattutto in ambiente marino da diporto e/o ultraleggeri sta avendo un ottimo incremento in montagna.
Tali device non permettono il live tracking e invio di SMS o email.
Dalla loro garantiscono una durata della batteria di “anni” oltre che costi di gestione (abbonamento) nulli.
Dopo avervi annoiato arrivo al punto di cosa ho acquistato.
La mia scelta finale è andata sul McMurdo FastFind 220 di McMurdo.
È un ottimo PLB di salvataggio abilitato per GPS e Galileo, robusto, palmare e impermeabile (non galleggiante) che è abbastanza piccolo da poter essere trasportato facilmente in uno zaino o in una tasca.
All’inizio di una chiamata di emergenza, i ricevitori GPS e Galileo incorporati di FastMind di McMurdo fissano la posizione entro pochi metri e quindi utilizzano un potente segnale a 406 MHz per inoltrare la chiamata di soccorso ai satelliti in orbita. I PLB sono stati testati, provati e testati in alcune delle località più remote del mondo e in condizioni insidiose. Anche in condizioni e situazioni estreme, il McMurdo FastFind 220 si attiva facilmente. Basta installare l’antenna, tirare il sigillo anti-manomissione e premere il pulsante ON. Caratteristiche principali di McMurdo FastFind 220: Ricevitori GPS e Galileo GNSS Il McMurdo FastFind 220 è il primo Galileo Personal Locator Beacon al mondo.
Il FastFind 220 viene attivato mediante l’attivazione manuale dell’antenna, tirando il sigillo anti-manomissione e premendo il pulsante ON, in una situazione di emergenza. Una volta attivato, il McMurdo PLB trasmette due segnali simultaneamente tramite il servizio di emergenza globale professionale a 406 MHz e il segnale di homing a 121,5 MHz per accelerare il recupero locale.
Il PLB in genere inizia a trasmettere sulla frequenza 406 MHz entro 5 minuti, ma può essere fino a 45 minuti a seconda della copertura satellitare. L’inizio del segnale del trasmettitore di homing secondario 121,5 MHz significa che i team di ricerca e salvataggio sono stati schierati, sono in grado di rientrare nella posizione esatta. L’unità è dotata di una luce stroboscopica di segnalazione a LED ad alta luminosità e di un lampeggiante SOS codice Morse, entrambi utilizzabili.
Durata batterie 6 anni, poi bisogna mandarlo in un centro ufficiale per il cambio batterie che hanno un costo di circa 80euro (in 6 anni penso siano ampiamente ammortizzabili)
Il Fastfind 220 lo trovate su Amazon programmato per la registrazione Italiana.
Una volta che vi arriva a casa dovete mandare email o fax al cospas sarsat con tutti i dati del modello, del proprietario e dati di contatto di persone da avvisare in caso di richiesta aiuto.
Logicamente uno spera di non averne MAI bisogno!