Uno dei momenti più emozionanti della mia vita è stato quando,assieme a mio fratello Roberto, abbiamo ricevuto da un monaco tibetano la KATA, la sciarpa bianca con la raffigurazione degli 8 simboli del buon auspicio; questo immenso dono ci è stato dato per aver portato avanti un progetto sul Tibet nelle scuole elementari.
L’offerta della KATA è senza dubbio fra le tradizioni tibetane più note; si tratta essenzialmente di un simbolo di buon auspicio che da un impulso positivo a qualsiasi iniziativa o relazione e indica la buona intenzioni della persona che la offre.
La cosa principale è che l’offerta della KATA indica che la richiesta non sottintende pensieri corrotti o secondi fini…si può definire un atto “puro”.
Esistono otto tipi di kata: tre sono misure dell’elaborata dzod tak (una kata di seta bianca con tessuti simboli di buon auspicio), la kata mongola, di colore blu brillante, la kata ashi, di seta semplice, la subshi, fatta di cotone a tessitura larga, il sothar e il khachi.
Le Kata vengono portate in offerta a immagini religiose, come statue raffiguranti il Budda, nonché a lama o a funzionari del governo a cui viene richiesto aiuto, nella forma di preghiera o altro tipo di servizio.
La leggenda narra che una volta, quando un uomo ricco morì improvvisamente, il suo servitore, non sapendo cos’altro fare abbia legato la cavezza di lana della sua vacca attorno al collo del cadavere e che in seguito è diventato una tradizione.