Visitando i Gompa Tibetani sovente si trovano raffigurati gli 8 Buddha della Medicina; nel monastero di Hemis, in Ladakh, ho trovato la disponibilità di un monaco tibetano a spiegarmi il significato.
Siddhārtha Gautama, meglio conosciuto come Gautama Buddha quando gli veniva chiesto chi era, si definiva “medico del dolore del mondo” e la medicina per curare era la sua dottrina.
Il monaco di Hemis mi spiegava che sia i Buddha terreni che quelli trascendenti non devono essere scambiati per guaritori, in quanto non hanno il potere di interferire materialmente nella vita del fedele ma fungono da consiglieri; sono importanti conoscitori della medicina e suggeriscono al suo medico e al paziente qual’è la terapia migliore per curarsi.
Nelle raffigurazioni (dipinti, tangka etc..) il Buddha Gautama, come maestro di medicina che prende il nome di Bhaisajaguru, viene raffigurato in centro, di colore Blu, con a lato gli altri 7 Buddha.
E’ seduto nella posizione del loto con il palmo rivolto in fuori, nella posa di offrire, in un gesto di generosità (varadamudra) e con un gambo della pianta di myrobalano. Questo è un frutto salutare ben noto nella medicina tibetana, usato come lassativo.
Nella mano sinistra tiene una ciotola delle elemosine o in alcune raffigurazioni un mortaio che adopera per preparare le medicine.
La tradizione Buddhista identifica il Buddha della Medicina come il guaritore ideale, ed accentua anche che i massimi poteri salutari risiedono all’interno del nostro proprio sé.
Quindi, estendendo questo concetto, possiamo affermare che il Buddha della Medicina è all’interno di ognuno di noi.
Tutta la filosofia della medicina Tibetana si trova nel Guschi, scritto verso il VIII secolo; si basa essenzialmente sulla medicina ayurvedica indiana e infatti fa distinzione, come quella indiana, fra i tre succhi vitali: la bile,il vento ed il muco. Per stare bene ed essere in salute è importante che questi 3 succhi siamo in equilibrio.
La terapia funge proprio da riequilibratore fra i 3 succhi vitali; i medicamenti caldo-oleosi e lassativi nell’ambito del vento, piccanti-freddi per la bile e sedativi per il muco. Oltre a questi trattamenti ne esistono anche non medicamentosi: le parole e i mantra, le docce d’acqua fredda e bagni caldi, massaggi, salassi.
Nel Buddhismo tibetano il potere del Buddha della Medicina è la benedizione più potente per curare e per risvegliare l’innata saggezza curativa che è presente in ogni individuo..nel viaggiare nelle terre tibetane vi invito a cercare la raffigurazione degli 8 Buddha della Medicina e magari recitarvi il Mantra : ” Om Bhaishajye Bhaishajye Mahābhaishajye Bhaishajye Rāja Samudgate Svāhā” ..Si ritiene che la recitazione di questo mantra sia molto efficace per curare dalle sofferenze fisiche e per purificarsi dal karma negativo.
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